mercoledì 3 febbraio 2010

Ricomincio da mai.

Che, naturalmente, non è il contrario di "sempre": ma proprio "Mai", che in tedesco significa "Maggio".
E questa è la pagina di un calendario.
Che non sarà mai in vendita da nessuna parte, ma soltanto appeso alla parete di camera - qui a Colonia; come, idealmente, dovrebbe sempre essere.

Ci ho messo un anno a liberarmi delle incrostazioni della mia vecchia vita; un anno a scrollarmi di dosso il narcisismo di un approccio morale, un anno a disimparare la retorica del disegnare male.
Ci ho messo un anno a perdere quella dozzina di affezionati lettori/estimatori che avevo altrettanto lentamente guadagnato.

Poi, l'anno è finito: rapido e improvviso com'era cominciato.
Mai stato meglio. Mai.

Ed ora, basta con le chiacchiere.


2 commenti:

  1. come Mai il 13 e il 24 son vestiti a festa?

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  2. Perché la squadra d'ingegneri che ha progettato questo calendario aveva in mente le esigenze di un pubblico tedesco.
    Che osserva un sacco di feste buffe, come il Christi Himmelfahrt (13), che tradotto a braccio significa "partenza di Cristo nel cielo", perciò presumo sia una specie di ascensione; e il Pfingstmontag (24), ovvero "Lunedì di Pentecoste".
    Ogni scusa è buona per non andare al lavoro, insomma.

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